Itinerario2 - ::: La rete civica del Comune di Albenga :::

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Da Piazzale Garibaldi a Porta d'Arroscia
Sul piazzale Garibaldi si apre la Porta Molino dove, in epoca romana, la via Iulia Augusta entrava in Albingaunum, la attraversava sotto forma di cardo massimo, e usciva dall’opposta Porta d’Arroscia per proseguire il suo percorso verso il monte. I nomi delle porte derivano rispettivamente da un mulino che sorgeva a ridosso delle mura e dall’Arroscia, il vecchio nome del fiume Centa. Il percorso dell’antico cardo massimo, conservato pressoché identico, è ora via Medaglie D’Oro, ancora oggi una delle vie più frequentate di Albenga. Passeggiando lungo di essa, basta alzare gli occhi per veder scorrere una serie di case che mostrano gli stili delle varie epoche qua e là visibili  per recenti opere di restauro o per fortuiti scrostamenti degli intonaci ottocenteschi.

Percorsi pochi metri dall’ingresso di Porta Molino, si vede sulla sinistra il Palazzo Scotto - Niccolari, di recente restaurato e adibito a convegni e mostre e solo in tali occasioni visitabile. Poco dopo, sempre sulla sinistra, all’angolo con via Mariettina Lengueglia, la Torre e la casa Cepollini. La torre  risulta mozzata in seguito al terremoto del 1887. 
All’incrocio con via Bernardo Ricci, sulla destra, si alza la Torre e la casa Lengueglia D’Oria che mostra un’elegante facciata anche sulla via laterale E. Baccio Maineri. L’interno della Torre, di recente restauro, è visibile in ore d’ufficio. Procedendo dalla casa Lengueglia D’Oria verso la Porta d’Arroscia si ha, alla sinistra, l’imponente struttura del Palazzo Rolandi Ricci, ora sede comunale, e, all’incrocio con via Cavour,  si può ammirare sulla destra la Torre Navone.

L’ultimo tratto di via Medaglie D’Oro, dopo la Piazza San Domenico, offre sulla destra una serie di palazzi con fregi qua e là affioranti, come al civico 70, una facciata con finestre ornate da stucchi al n° 80 e un edificio con decorazioni al n° 84. Sulla sinistra all’incrocio con via Roma si trova il palazzo dei Rolandi Ricci (si tratta di una omonimia con il precedente). Via Medaglie D’Oro termina con la Porta d’Arroscia che si affaccia sul fiume Centa

Percorsi Laterali: Via Mariettina Lengueglia - Via Torlaro - Piazza G. Rossi (Piazza del Seminario) - Via Cavour - Piazza San Domenico - Via Roma - Il Barbacane.

La via Medaglie D’Oro, oltre al piacevole percorso principale, offre l’opportunità di accedere a vie e piazze dal vario e mutevole interesse culturale.

Ai lati delle due porte, Molino e d’Arroscia, si trovano gli accessi al Barbacane: tale nome indica ad Albenga lo spazio interno che correva tutto intorno alle mura a poca distanza dalle case. Libero da costruzioni, aveva la funzione di permettere il rapido movimento dei difensori. Tale percorso è stato interrotto, in vari punti della città, da costruzioni di epoche recenti, quando le mura avevano perduto il loro valore difensivo. Si conservano alcuni tratti di barbacane proprio all’ingresso di Porta Molino a destra, per chi entra, sino alla Porta Torlaro, e alla sinistra sino in piazza San Francesco. Un altro barbacane si apre in fondo a Via Medaglie D’Oro sulla sinistra poco prima dell’uscita dalla Porta d’Arroscia e sfocia, tra volte e aperture, in via Gian Maria Oddo.

È possibile, poi, percorrendo il barbacane, compiere deviazioni  all’interno dei quartieri, per lo più poveri, a ridosso delle mura e scoprire archi murati, portali di varie epoche, affreschi che fanno capolino da una parete scrostata.

Percorrendo via Medaglie D’Oro verso Porta d’Arroscia all’altezza della Torre e della casa Cipollini si apre:

  • a sinistra la via Mariettina Lengueglia: su di essa si affacciano un lato del Palazzo Vescovile e case medioevali costruite con blocchi di reimpiego d’epoca romana. La visita può proseguire lungo via Pertinace con scorci inattesi di abitazioni medioevali.

  • a destra si accede alla via Torlaro, parallela al decumano interrotto e che lo ha sostituito dopo una ricostruzione medioevale dell’assetto cittadino. La via sbocca a Porta Torlaro, da cui parte la strada verso il Piemonte.

All’incrocio di via Medaglie D’Oro con Via Bernardo Ricci, inizia, alla destra, l’interessante percorso offerto dalla via Maineri: lo stretto vicolo, resto dell’antico decumano, conduce in piazza Gerolamo Rossi dominata dalla massiccia mole del vecchio Seminario Vescovile, di recente ceduto a privati e trasformato, pur rispettandone l’antica architettura, in lussuosi appartamenti. Fanno da cornice case medioevali, alcune in attesa di restauro. Dall’arco sulla sinistra della piazza si accede all’oratorio di N.S. di Misericordia.

Proseguendo lungo via Medaglie D'Oro verso Porta d’Arroscia, di fronte alla Torre Navone parte la via Cavour divisa in due tratti:

  • il primo sino alla Piazza San Michele, con alla sinistra il Palazzo Rolandi Ricci, che si presenta con un ampio atrio. Durante la campagna d’Italia, nell’aprile del 1796, vi soggiornò lo stato maggiore dell’esercito francese e per alcuni giorni lo stesso Napoleone Bonaparte. Il successivo Palazzo D’Aste, anch’esso sede comunale, merita una visita: una solenne scalinata conduce alla sala che ora ospita le sedute consiliari (visitabile in ore d’ufficio)

  • il secondo tratto di via Cavour continua dopo l’interruzione della piazza San Michele: pochi passi e si apre la piazza delle Erbe, nel passato sede del mercato cittadino. Durante recenti lavori sono apparsi i resti di una chiesa medioevale dedicata  a San Teodoro che occupava il sito ed era stata abbattuta proprio per creare la piazza. Dopo accurati scavi e un ampio dibattito cittadino sul che farne, i reperti sono stati nuovamente ricoperti.

Poco dopo la Torre Navone, in via Medaglie D’Oro, merita una sosta la piazza di San Domenico. La chiesa e il convento si trovano in fondo alla piazza e difficili da individuare per l’uniforme intonaco grigio che li ricopre: il complesso, confiscato dalla Repubblica Ligure nel 1798, fu trasformato in abitazioni e magazzini. Del convento di San Domenico suscita una particolare emozione la visita alla chiesa: si entra dal portale delimitato da due colonne, la navata centrale è una via asfaltata, le navate laterali sono trasformate in magazzini a piano terreno, in abitazioni al primo piano. Della chiesa resta soltanto l’abside semi diroccata. Il campanile della chiesa, ottagonale, in fondo, alla sinistra della via - navata è occupato da  una scala. Sull’angolo estremo della piazza, da un arco, che era l’antico ingresso del convento, si accede al chiostro, trasformato in magazzini e parcheggio per auto.

Avanzando ancora verso la Porta d’Arroscia si incrocia sulla sinistra via Roma. Parallela alla principale via D’Aste, appare silenziosa e con pochi negozi. Tuttavia, pur avendo perso la centralità di un tempo, sa ancora offrire la sensazione di un antico fascino.